Oulx
Oulx sorge al centro della Alta Val di Susa alla confluenza tra la Dora Riparia e la Dora di Bardonecchia, a circa 76 km da Torino, alle pendici del monte Cotolivier. A nord è dominato dal monte Seguret e si trova a valle del comune di Sauze d’Oulx, con cui è collegato da una strada provinciale. Ritrovamenti del periodo preceltico al Soubras, ci dicono che i primi insediamenti nella zona di Oulx sono molto remoti, anche se il villaggio sorge più tardi, in epoca romana, come testimonia un tempio eretto da Augusto per celebrare la vittoria su Re Cozio. Manca la documentazione fino al Novecento dopo Cristo, anni delle scorrerie dei saraceni in tutta la valle di Susa. È proprio nella lotta contro di loro che viene ucciso San Giusto di Novalesa, accorso ad Oulx con il confratello San Flaviano, in difesa della popolazione dal suo rifugio di Beaulard.[4]
All’inizio dell’anno 1000 il vescovo di Sisteron, Giraldo, fonda una comunità religiosa presso Ulcium, che verrà riconosciuta dal vescovo Cuniberto che le attribuisce decime e chiese. Ulcium appartiene al Delfinato, è sede di Prevostura con annesso convento e sta acquistando importanza: due papi, Urbano II e Callisto II la arricchiranno con varie donazioni. Fino all’anno in cui viene soppressa, il 1749, la Prevostura di Oulx resta un punto fondamentale del potere religioso nelle Alpi Occidentali. Non si tratta però soltanto di un centro religioso. Nel XII secolo Oulx diventa importante centro amministrativo e commerciale i cui interessi si scontrano con quelli dell’abate di Susa e del Delfino.
Dall’esigenza di una maggiore indipendenza nasce nel 1343 un’esperienza amministrativa nuova, la repubblica degli Escartons. Oulx, il Briançonnais, la Val Chisone, la Valle Varaita e il Queyras si associano e si amministrano in modo autonomo, pagando il proprio affrancamento al Delfino Umberto II, che però nel 1349, con il trattato di Romans stipulato con Filippo di Valois, cede alla corona di Francia tutto il Delfinato, Oulx inclusa. L’esperienza degli Escartons, che si chiamano così dalla tassa escarton appunto, che devono pagare ogni anno al Delfino, prosegue fino al 1713 ed è, con i cantoni svizzeri, raro esempio di autonomia amministrativa alpina. Con il diradarsi del transito attraverso le valli alpine durante il Rinascimento Oulx perde importanza. Rimane però ancora Escarton autonomo. In questo periodo il valico del Monginevro assume maggiore importanza per il transito di truppe verso l’Italia.
Prende l’avvio con il Cinquecento un periodo tormentato e difficile per Oulx e tutta l’alta valle. Le guerre di religione tra cattolici e valdesi portano all’incendio e al saccheggio della Prevostura, da parte dei valdesi, nel luglio 1562,[5] la guerra tra Francia e Spagna non concede tregua fino alla pace di Cateau-Cambrésis (1559). Nel corso del XVI secolo, anche la popolazione di Oulx, come quella di tutta l’alta valle è decimata dalle pestilenze. Sono numerosi piloni e cappelle dedicati a San Rocco, protettore contro la peste. Oulx conclude la sua esperienza come Escarton nel 1713 quando, con il trattato di Utrecht, Oulx e la valle di Susa con l’alta Val Chisone e Casteldelfino in Val Varaita passano a Vittorio Amedeo II di Savoia.
Ancora transiti di truppe francesi sulle montagne di Oulx in occasione della guerra di successione austriaca, ma questa volta i francesi sono fermati dai piemontesi al colle dell’Assietta. Successivamente il Trattato di Aquisgrana (1748) segna l’inizio di un periodo di pace che durerà circa mezzo secolo. Gli effetti della Rivoluzione francese si fanno sentire anche ad Oulx, dove vengono piantati gli alberi della Libertà, uno dei quali ancora vive sulla strada provinciale per Sauze.
Durante il Risorgimento vive e lavora ad Oulx Luigi Des Ambrois (1807 – 1874), ministro degli Interni e poi dei Lavori Pubblici di Carlo Alberto e poi presidente del Senato del Regno. Evento importante e significativo per Oulx è l’apertura del traforo ferroviario del Frejus nel 1871, quando transita il primo treno internazionale. Nel 1872 viene fondato ad Oulx il corpo degli alpini.
All’avvio della seconda guerra mondiale, l’attacco parte dalle creste tra lo Chaberton e la Valle Stretta e nella zona di Desertes. I segni degli scontri sono ancora visibili su punta Clotesse e sulla Grand’Hoche così come sulle montagne di Oulx si trovano ancora oggi bunker, cavalli di frisia e spesso ordigni inesplosi. Durante il fascismo il nome di Oulx viene italianizzato in Ulzio, mentre il paese si ingrandisce, ingloba le frazioni e diventa sede di Pretura. Dal 1945 riprende il nome originale di Oulx.