Pianezza
Piccolo borgo della provincia torinese, Pianezza ha origini molto antiche. Il primo documento ritrovato dagli storici che fa menzione di questo luogo risale al 985, anno in cui Sismondo donò all’Abbazia di Novalesa un campo in “Loco Planicio”; ma la storia risale a molto tempo prima, poiché Pianezza conserva importanti tracce della presenza romana, quando con tutta probabilità costituiva un punto di raccolta di prodotti agricoli e tappa di riferimento delle legioni sulla via delle Gallie. Fu poi centro di diffusione del cristianesimo verso le vallate alpine ancora pagane. Per la sua posizione nel sistema di strade di collegamento tra l’Italia e la Francia vide transitare Annibale, Giulio Cesare, Carlo Magno, Napoleone, Papi, predicatori, diplomatici e pellegrini. Dopo l’anno mille Pianezza fu punto di forza del potere vescovile, con la popolazione raccolta attorno alla Pieve, al Castello e al Borgo fortificato; nel 1159 Federico Barbarossa si occupò di Pianezza, stabilendo che il Castello, la Pieve e il Villaggio appartenessero ai Vescovi di Torino. Occupata in seguito dai Savoia e poi infeudata ai Provana, conobbe un periodo di splendore artistico che portò all’abbellimento della Pieve e delle Cappelle campestri, con affreschi di pregevole fattura. Dopo Emanuele Filiberto le proprietà terriere si concentrarono nelle mani di funzionari, borghesi, favoriti di Corte, e nel secolo XVIl furono i Simiana a trasformare il Castello da fortezza in residenza nobiliare.